lunedì 28 aprile 2014

28 aprile 2014 - Stanlio e Ollio

O, come li chiamano in spagnolo, El Gordo y el Flaco, il Grasso e il Magro.

Non era poi tanto magro, Stan Laurel. 
Lo era in relazione al suo amico.
Un amico ti fa sempre apparire nella luce migliore...


Le loro comiche a me piacciono molto.
Sono tra le poche cose che mi facciano ridere apertamente. 
In genere mi diverto silenziosamente, in modo molto intimo.

Quello che più mi colpisce, di loro, è che non si mollavano mai.
Si distruggevano la vita a vicenda, ma stavano sempre insieme.
Ollio non termina mai un film gridando: "Vai a quel paese, disgraziato, non voglio vederti mai più!". Non gli gira mai le spalle. Non se ne va di casa sbattendo la porta - se la porta poi c'è, perché in genere Stanlio iesce a distruggere anche quella.
Il loro legame non veniva mai messo in discussione - e il pubblico non lo trovava strano.
Altri tempi.
Erano i tempi dei matrimoni che duravano fino alla morte.

Notizie sparse che so di Laurel & Hardy:
Laurel arrivò negli Stati Uniti con la stessa compagnia di Charlie Chaplin.
Aveva una prima moglie, sua collega, che amava e con cui collaborava felicemente sulle scene, ma lei era grassa, e lo obbligarono a lasciarla - ironia della sorte - perché non gli compromettesse la carriera.
Laurel era il cervello della coppia, scriveva i copioni e se necessario dirigeva i film.
Hardy era un bambino dolce e introspettivo. Cantava molto bene.
E' stato il primo a lasciare questa terra, di tante brutte malattie che lo hanno assalito tutte insieme.

Mia madre diceva sempre che Stanlio e Ollio sono morti in misera, ma non mi risulta. D'altronde, mia madre dice questo di tutti i personaggi di spettacolo del tempo che fu. Chissà che di loro è davvero diventato povero.

Ho sentito dire anche che si detestavano, ma neanche per questa notizia ho trovato riscontri. Ho letto, anzi, che si volevano bene e si frequentavano anche fuori dal set.

Ho sentito dire che con i loro filmati alludevano alle coppie gay, ma non ho letto da nessuna parte che lo fossero davvero.

Io oggi avrei voluto scrivere altro, ma non riesco molto a concentrarmi.



All'improvviso mi è venuto un forte mal di denti.

Buona settimana!

Silvana

domenica 20 aprile 2014

21 aprile 2014 - Spirito della Scala

Tanti anni fa - io ne avevo 19 - sono stata a Londra un paio di mesi come ragazza alla pari.
La famiglia presso cui stavo, naturalmente, era orribile.
"You're only a servant in this house", mi ha detto a un certo punto la signora.
Secondo gli accordi di base, invece, avrei dovuto essere parte della famiglia.
"You are not accurate! I have found these coins behind the sofa, why didn't you pick them up?"
Insomma: sono tornata a casa mia prima del previsto, of course, ma quella volta, proprio quella volta lì, se avessi avuto maggior presenza di spirito avrei dovuto risponderle che non avevo trovato le monetine dietro il divano (peccato, visto che diverse altre le avevo già intascate) perché spostare i divani non era affar mio: per contratto dovevo occuparmi solo di "light housework".
Quarant'anni di ritardo su una risposta non son pochi.

Con minor ritardo vi propongo queste belle immagini dal film "Le ricamatrici"


che avrei dovuto inserire nella mail in ci ho parlato di lavori femminili.

Insomma, lo ammetto: ho i riflessi lenti. Nelle discussioni a volte non rispondo a tono, non ho mai lasciato secco nessuno con una battuta fulminante.
Di spirito sono ricca, insomma,ma è quasi tutto esprit de l'escalier.




Pazienza. Non sono morta per questo.
E non per questo non ho mai detto "Ti voglio bene" o "Vai al diavolo".
In fondo in fondo, per le cose importanti non c'è un momento soltanto.

Ad esempio: è arrivato un questionario di Proust un po' in ritardo. Che dovrei fare, non ve lo mando?
Certo che ve lo mando!

Quindi, ecco le risposte di Silvia, di Bolzano:

IL QUESTIONARIO DI PROUST 
  
Il tratto principale del mio carattere
Disponibilità

La qualità che desidero in un uomo
Bontà e condivisione

La qualità che preferisco in una donna. 
Capacità di ascoltare

Quel che apprezzo di più nei miei amici
La vicinanza nel dolore

Il mio sogno di felicità. 
Ancora un’ora con mio marito

Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia.
Non sperare più

Quel che vorrei essere. 
Nel bene e nel male, ancora io

Il paese dove vorrei vivere. 
Ovunque, ma con la possibilità di tornare “a casa” di tanto intanto

Il colore che preferisco. 
Rosso scuro

Il fiore che amo. 
Il fiordaliso e in genere  i fiori bianchi

L'uccello che preferisco. 
La poiana

I miei autori preferiti in prosa. 
Troppi!

I miei poeti preferiti. 
I lirici greci

I miei eroi nella finzione. 
Da bambina avevo un debole per il Corsaro nero…

Le mie eroine preferite nella finzione. 
Sonia Marmeladova di Delitto e Castigo; Elisabeth Bennet di Orgoglio e pregiudizio

I miei compositori preferiti. 
Mozart

I miei pittori preferiti. 
Su tutti Michelangelo e Dürer

I miei eroi nella vita reale. 
Chi sa ricominciare

Le mie eroine nella storia. 
Eleonora d’Aquitania

I miei nomi preferiti. 
Margherita

Quel che detesto più di tutto. 
La rinuncia

I personaggi storici che disprezzo di più
Chi soprafa gli altri

Il dono di natura che vorrei avere. 
La parola, cantata, scritta, pensata

Come vorrei morire. 
In un momento felice

Stato attuale del mio animo.
Triste 

Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza
Quelle dettate dall’affetto

Il mio motto
Naturalmente russo: Век жививек учись, Vivi un secolo, un secolo impari

Un altro bell'esempio di Spirito della Scala:


Con giusto tempismo vi auguro buon Lunedì dell'Angelo.

E buona settimana.

Silvana

lunedì 14 aprile 2014

14 aprile 2014 - Proust Proust Proust Proust!

Se mi piace un libro, è in parte perché mi conferma cose che già so, in parte perché mi sorprende.
Così sono gli amici: li prevedo perché sono come me e mi sorprendono perché sono diversi da me.

E anche le vostre risposte al questionario di Proust, che copio qui di seguito.

Mi sono piaciute moltissimo!



IL QUESTIONARIO DI PROUST 

di Maria Camini detta MISO

Il tratto principale del mio carattere.
Sono un ossimoro: tenacia e sensibilità.

La qualità che desidero in un uomo. 
L’affidabilità e la tenerezza.

La qualità che preferisco in una donna. 
Creatività e autenticità nonché l’ironia.

Quel che apprezzo di più nei miei amici
Le diversità, così arricchenti…

Il mio sogno di felicità. 
Non avere rimpianti… mettere tutta me stessa nell’avventura di crescere.

Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia.
Aver rinunciato a qualcosa per paura…perdere il mio compagno.

Quel che vorrei essere. 
…ci sto ancora lavorando.

Il paese dove vorrei vivere. 
Nonostante tutto, l’Italia resta un Bel Paese.

Il colore che preferisco. 
Giallo acido, violetto, rosso, verde smeraldo, blu, azzurro…non so scegliere, dipende dallo stato d’animo.

Il fiore che amo. 
L’orchidea, il tulipano…anche i ranuncoli, le peonie…


L'uccello che preferisco. 
Il picchio…sgraziato ma tenace!



I miei autori preferiti in prosa. 
Non ne ho di preferiti…passo da Levi a Carotenuto, da Seneca a Severgnini ecc.

I miei poeti preferiti. 
Idem…mi ha colpito recentemente una poesia di Yves Bonnefoy.

I miei eroi nella finzione. 
Forrest Gump, sherk.

Le mie eroine preferite nella finzione. 
Rossella O’Hara, Pretty Woman, boh?!

I miei compositori preferiti. 
Dipende dal momento, dal sentimento predominante…Debussy, Vivaldi, Cohen…

I miei pittori preferiti. 
A parte i grandi del passato come Kandinsky, Klee, Bacon…mi lascio catturare dall’immagine; 
Ricordo quando ho visto a Praga per la prima volta la vergine di Klimt, ne fui ipnotizzata.

I miei eroi nella vita reale. 
Ne ho un po’… persone comuni, che inventano e innovano con grazia e talento, che cadono e si rialzano, che hanno qualcosa da dire e da fare.

Le mie eroine nella storia. 
La filosofa Ipazia, Margherita Hack, Marie Curie, Rita Levi Montalcin, Anna Frank…

I miei nomi preferiti. 
Tanti; in questo momento Christine.

Quel che detesto più di tutto. 
La disonestà e la cattiveria.

I personaggi storici che disprezzo di più
I dittatori:Hitler & C.

Il dono di natura che vorrei avere. 
La leggerezza.

Come vorrei morire. 
Davanti ad un tramonto.

Stato attuale del mio animo
Sospeso, tendente alla gioia.

Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza. 
I furti di gioielli.

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Il mio motto. 
Respira, lascia fluire.


IL QUESTIONARIO DI PROUST 

di Felicia:


Cara,
in realtà forse il tratto principale del mio carattere è l'attrazione per il gioco, per cui ti giro le risposte che ho buttato giù mentre cenavo

Il tratto principale del mio carattere
L'entusiasmo
 La qualità che desidero in un uomo
La complessità intelligente
 La qualità che preferisco in una donna
La resilienza
Quel che apprezzo di più nei miei amici
L'esserci
Il mio sogno di felicità
I libri, le piante, i gatti e almeno una nuvola


Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia
Non aver imparato da quelle che ho avuto
Quel che vorrei essere
Me stessa, più serena
 Il paese dove vorrei vivere
A prescindere, altrove
 Il colore che preferisco
Rosso. Rosso fuoco. Rosso acceso. No, così, per essere chiari...
 Il fiore che amo
Tutti, ma la pratolina di più
 L'uccello che preferisco
La cornacchia, perché gioca
 I miei autori preferiti in prosa
Saramago, Wolf, Kristof, Tolstoj. Difficile fermarsi.
 I miei poeti preferiti
Wislawa Szymborska
 I miei eroi nella finzione
Gli uomini-libro di Bradbury e L'Uomo Che Piantava Alberi
 Le mie eroine preferite nella finzione
Pippi Calzelunghe, un modello.
 I miei compositori preferiti
Qualunque bosco
 I miei pittori preferiti
Bellini, Goya, O' Keefe. Ma sempre più spesso mi emoziona la fotografia
I miei eroi nella vita reale
Quelli che esercitano lo spirito critico
Le mie eroine nella storia
Quelle che hanno il coraggio di alzarsi ogni giorno, nonostante tutto
 I miei nomi preferiti
Quelli di luce: Chiara, Clara, Bianca...
 Quel che detesto più di tutto
la coercizione e lo spreco
 Il dono di natura che vorrei avere
L'orecchio assoluto
 Come vorrei morire
A mia insaputa
 Stato attuale del mio animo
Andante mosso
 Le colpe che mi ispirano maggior indulgenza
Quelle non iterate
Il mio motto
Il tempo senza amore è tempo perso

IL QUESTIONARIO DI PROUST
Risponde BIANCA !!

il tratto principale de mio carattere : la cordialità (a detta degli altri)
la qualita che desidero in un uomo: la gentilezza d'animo
"    "         in una donna: il saper parlare chiaro 
quel che apprezzo di piu nei miei amici: la leggerezza dell'essere (che non è la superficialità) e la sincerità
il mio sogno di felicità: una casetta in riva al mare insieme alle persone che amo
quale sarebbe,per me, la piu grande disgrazia: ho talmente paura, solo a pensarci, che non la voglio scrivere per non leggerla!
quel che vorrei essere:a questa non so proprio rispondere!
il paese dove vorrei vivere:un paese di mare dove la gente ha tempo per sorridere e parlarti (solo nelle favole esiste...)
il colore che preferisco: verde e azzurro
il fiore che amo:la viola del pensiero
l'uccello : il fenicottero rosa

https://www.youtube.com/watch?v=KW8GX2n4qbY
i miei autori preferiti:Tabucchi, Murakami, Marias, Sandor Marai, Elsa Morante
I miei poetipreferiti:Neruda, Hikmet, Dickinson e Montale
i mieicompositori preferiti:Beethoven,Mozart e Chopin 
i miei pittori preferiti: Van Gogh, Gauguin, Egon Schiele, e Giorgio Morandi


I miei eroi nella vita reale:Falcone e Borsellino
le mie eroine nella storia: Ipazia
i miei nomi preferiti : Francesco e Chiara
quel che detesto di piu: L'arroganza e l'intolleranza
i personaggi di storia che disprezzo di piu: Hitler e Mussolini
Il dono di natura che vorrei avere: saper dire la parola giusta al momento giusto
come vorrei morire: di colpo, senza accorgermene!
stato attuale del mio animo :malinconico
le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza :quelle che ritengo  fatte in buona fede
il mio motto: è una frase di Borsellino"chi ha paura muore ogni giorno, chi invece non ha paura, muore una volta sola"



IL QUESTIONARIO DI PROUST 

risponde Giuseppe

Il tratto principale del mio carattere.

l’empatia (e la timidezza)

La qualità che desidero in un uomo. 

l’immaginazione, la fiducia, la speranza, una sconfinata bontà, la leggerezza, l’eleganza e, 
ovviamente, l’empatia.

La qualità che preferisco in una donna. 

l’immaginazione, la fiducia, la speranza, una sconfinata bontà, la leggerezza, l’eleganza e, 
ovviamente, l’empatia.

Quel che apprezzo di più nei miei amici. 

l’immaginazione, la fiducia, la speranza, una sconfinata bontà, la leggerezza, l’eleganza e, 
ovviamente, l’empatia.

Il mio sogno di felicità. 

godere ogni giorno di momenti piacevoli, vivere nella serenità di sapere i miei cari sani e felici, 
apprezzare i mutamenti delle stagioni ecc.

Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia.

Non oso scriverla

Quel che vorrei essere. 

un giardiniere

Il paese dove vorrei vivere.

Un paese dove sia piacevole passeggiare, come qui nella brughiera. Ma anche a Ronda in 
primavera.

Il colore che preferisco. 

Il verde delle foglie di tiglio appena spuntate, il viola cupo dei penitenti incappucciati della 
Settimana Santa di Siviglia, l’arancio dei nasturzi, il giallo splendente dei tulipani, gli azzurri 
della cucina di Monet a Giverny, il colore del cielo all’alba, i colori dell’arcobaleno quando 
spiove, il color madreperla all’interno delle conchiglie

Il fiore che amo. 

Il fiore bianco, carnoso e profumato della magnolia, ma anche quelli delle peonie, delle 
ortensie, delle rose antiche e di quei gerani pure antichi e ormai introvabili.

L'uccello che preferisco. 

Non saprei, forse il pettirosso che ci visitava in inverno.

I miei autori preferiti in prosa. 

Nabokov, Proust, Virginia Woolf, Balzac

I miei poeti preferiti. 

Leopardi, Wisława Szymborska

I miei eroi nella finzione. 

Il professor Pnin, il principe Myskin, Ebenezer Le Page

https://www.youtube.com/watch?v=czjUUNPrRhI

Le mie eroine preferite nella finzione. 

Penelope, Clarissa Dalloway


I miei compositori preferiti. 

Haendel, Mozart, Grieg

I miei pittori preferiti. 

Piero della Francesca, i Fiamminghi del Quattrocento, Botticelli, Antonello, Giorgione, El Greco, 
Vermeer, Liotard, Turner, Friedrich, Runge, Paul Delvaux, Joseph Cornell.

I miei eroi nella vita reale.

I creativi (Mozart, Giorgione, El Greco, Friedrich, Grieg, Proust, Nabokov, Cat Stevens) e gli 
anziani (specialmente quelli brillanti come il mio caro Dario Fo). 

Le mie eroine nella storia. 

penso a qualche donna sensibile e romantica come, per esempio, Charlotte Bonaparte. Ma 
anche alla povera Irène Némirovsky.

I miei nomi preferiti. 

Ortensia e Rocco

Quel che detesto più di tutto. 

la falsità, l’arroganza, la grettezza e la meschinità.

I personaggi storici che disprezzo di più. 

Tiranni sanguinari, oppressori. Mi rifiuto di scrivere certi nomi, che si possono facilmente 
immaginare pensando alla storia del Novecento.

Il dono di natura che vorrei avere. 

la scioltezza

Come vorrei morire. 

Serenamente, intorno ai 105 anni, con l’aria della primavera che entra dalle finestre aperte, 
verso il tramonto di una bella giornata.

Stato attuale del mio animo. 

Tranquillo

Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza. 

Quelle commesse da poveri esseri inconsapevoli

Il mio motto. 

Andate con prudenza


Io aggiungo solo:

Buona settimana!

Silvana

lunedì 7 aprile 2014

7 aprile 2014 - Bambine vestite di rosa

Tanti anni fa ho studiato Virgina Woolf per l'esame di inglese all'Università.
Leggevo i suoi romanzi

      

 e brani che la riguardavano da prefazioni e antologie.

Io questi brani di saggistica, questi concetti, non potrei ripeterli in modo  compiuto e organico. Decisamente: ho studiato tanta quantità, nella mia vita, ma non ho ritenuto granché. Non ho fatto scienza, come direbbe Dante.
Sono rimasta fondamentalmente ignorante, come dico io.

Però, ricordo che in quel periodo in cui leggevo e studiavo la Woolf, una volta, ero sotto casa, e avevo citofonato ai miei per farmi aprire, e mentre aspettavo che qualcuno rispondesse ho visto una bambina vestita di rosa che camminava verso di me, guardandomi, mentre faceva girare intorno al braccio un grande cerchio.

Giacomo Balla: Bambina con cerchio

C'era tanto sole nel cortile, e nell'attimo in cui la bambina è passata dalla luce all'ombra del caseggiato, ho capito di aver vissuto un momento magico, una pura rivelazione woolfiana.

Ancora adesso mi capita di vivere momenti magici.
Capita, ad esempio, quando sto andando al lavoro e da un balcone aperto su viale Affori sento che qualcuno sta suonando uno dei miei brani preferiti:


Oppure, se penso a un nome qualsiasi - ad esempio Stella- e poco dopo vengo a sapere che c'è una Stella nuova nel mondo.


Non è detto che questi momenti abbiano un significato particolare.
Non sono profetici rispetto al futuro, forse non svelano niente rispetto al passato.
Mi ostino a pensare, però, che non siano momenti qualsiasi.

E penso anche: chissà se se la persona che suonava il pianoforte in viale Affori saprà mai di essere stata all'origine di un momento magico, per un altro essere umano. Io non credo.

Però, ugualmente vi dico:

Caramelle all'orzo.
Un improvviso profumo di mimosa.
Tramonto sull'Oceano Atlantico tra mucche montanare.
Suonano le campane come nei sussidiari degli anni '70.
Quello a sinistra è il migliore.
Anzi, quello al centro.
Un merlo canta sul ramo come fosse Pavarotti alla Scala.
Uuuuuuhhh - uuuuuuuuuuuuh oh!
MIAO!!!

Sperando con questo di aver contribuito, anche con interventi a caso, e decisamente poco sensati, a fare intuire a chiunque passi di qua che nella nostra vita ci sono Bellezza e Senso.


Buona settimana!


Silvana


N.B. Lo so, molti di voi si aspettavano di leggere dei bei questionari di Proust.
Ebbene, ne ho ricevuti troppo pochi!
Quindi vi dico: AL LAVORO, LAZZARONI, COSA STATE ASPETTANDO? CHE IL QUESTIONARIO CADA DA SOLO DAL PERO GIA' BELLO RISPOSTO?


Di nuovo

S.