lunedì 27 marzo 2017

27 marzo 2017 - Cineforum

E tornando a parlare della mia biblioteca, dirò che teoricamente nel suo seno apparterrei a un gruppo di Persone - quelle che si occupano di Manifestazioni Culturali - le quali in effetti, a me, a proposito degli eventi non passano informazioni, e nemmeno mi consultano mai. 
Per la verità, quasi non mi parlano del tutto.

Per esperienza, purtroppo, so che questo atteggiamento ha un termine tecnico ben preciso.

Ma non è a queste problematiche che voglio dedicarmi, adesso.
Il fatto è che in futuro, nella mia Biblioteca, verrà organizzato un Cineforum, e già so che non ci metterò becco.
Però su come lo organizzerei ho fatto un paio di pensierini, e qui li espongo.

La tematica che sceglierei è: l'Amore.
Non perché sia particolarmente romantica ma, come dicono la mia amica Nicoletta e Robert McLiam Wilson,

(qui andrebbe l'immagine del suo romanzo Eureka Street, ma non riesco
a fare copia-incolla)

se è vero che ogni storia è una storia d'amore, allora ogni storia d'amore può diventare il pretesto per raccontare anche qualcos'altro.
E dunque:

Film n. 1:

"Dheepan: una nuova vita", di Jacques Audiard


Capita spesso, in biblioteca, che quando gli immigrati restituiscono dei DVD, ad aprire le custodie si sprigionino odori di cibo: cipolla e curry, soprattutto, ma anche pizza.
Per questo, mi viene da pensare che gli immigrati siano persone più legate agli aspetti basilari della vita.
Questo ci mostra anche il film: i due protagonisti cingalesi fingono di essere marito e moglie per sfuggire alla guerra e alla morte in Sri Lanka, e tra mille avventure e ulteriori violenze si rifanno una vita prima in Francia, poi in Inghilterra.
Col tempo, finiscono per innamorarsi davvero - come si raccontava anche in occidente secoli fa, ai ragazzi cui i genitori imponevano un matrimonio di convenienza.
E noi, che ora sappiamo la loro storia, li troviamo meno stranieri.

Film n. 2:

"La sposa promessa", di Rama Burshtein


E' un film bellissimo e lento, pieno di silenzi e sottintesi.
Tanto sottintesi che, probabilmente, ciascuno può interpretarlo come vuole.
All'uscita dal cinema, quando sono andata a vederlo, sentivo due signore che si raccontavano: "Eh, lei poverina proprio non voleva sposarlo, il cognato... Era già fidanzata a quello coi capelli rossi!"
Invece, io avevo letto i silenzi come sensi di colpa perché lei il cognato voleva proprio sposarlo, ma sin dall'inizio. E alla fine c'è riuscita.
Avevamo visto proprio due film diversi, io e quelle signore...
Se voi ne vedete un terzo o un quarto ancora, raccontatemelo.

Film n. 3:

"Pretty Woman", di Garry Marshall


Questo secondo me è un film sull'umiliazione e sul riscatto, sull'identità, su chi sei davvero e su come gli altri vorrebbero che tu fossi.
Uno stupido finale sdolcinato lo fa sembrare un film d'amore.
Ma non lo è.

Film n. 4:

"Secretary", di Steven Shainberg


che ci dimostra che ciascuno è libero di vivere l'amore come gli pare, finché non dà fastidio a chi non è consenziente, e che ciascuno è felice a modo suo.

Film n. 5

"La sposa turca", di Fatih Akin


perché è una bellissima storia d'amore, che vi farà sentire, anche se siete stati sfortunati nel campo, di non aver amato invano.
Per lo meno, siete in grado di capire un bel film!


Qui finisce il cineforum.

Dovrei avere rimpianti per il fatto che non verrà mai realizzato?

Vi dirò: ho proposto a un collega simpatico di lavorarci con me - se mai fossi riuscita a farmi assegnare il compito dal Responsabile.
E lui ha risposto: "Mah.. Non so... Se non c'è troppo da fare...
Sai: ho già i miei interessi da coltivare!"

Il collega mi ha aperto un mondo.

Che mi importa di fare il cineforum per la biblioteca, se poi non avrei più energie per andare a vedere i film al cine, o la sera, a casa mia, su DVD?
Ma lasciamolo organizzare a quelle Persone!

E poi, il cineforum l'ho già fatto qui, per voi.
Cosa voglio di più?


Buona settimana!


Silvana



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